È tutto molto trascurabile III

Ogni volta che devo scegliere il posto sull’aereo, mi chiedo sempre da quale parte sia meno tragico morire.

Quando meno te lo aspetti c’è un cameo di Andrea Purgatori in qualche film.
Quando qualcuno vede un nuovo film, non chiedo la trama o se è bello o brutto ma se c’è Andrea Purgatori.

Prendo sempre la confezione che sta dietro o sotto. Quella davanti è stata toccata da troppe persone. Forse è per questo che non credo nell’amore a prima vista ma in quello che sta alle spalle del potenziale amore della mia vita.
Non tu, tu!

Le canzoni in inglese sono belle fino a quando non le traduci.

Quando mi si rompe un elettrodomestico, non lo butto, lo metto da parte. Si dice che il tempo aggiusti le cose ma il frullatore ancora non frulla.

Da alcuni anni c’è la moda dell’avocado.
Non importa quali siano i tuoi gusti, l’avocado lo devi mangiare!

Sono anni che dico:”potrebbe servirmi” con riferimento a cose o persone che non ho mai “utilizzato”.

C’è sempre qualcosa che continuo a comprare e so che non mangerò. Ho, ad esempio, un problema con lo yogurt. A me lo yogurt non piace ma continuo a comprarlo. Guardo sempre se la scadenza è abbastanza lontana sperando che in quel lasso di tempo io possa cambiare i miei gusti e iniziare ad amare lo yogurt. Ma niente! Per non buttarlo, faccio le cheesecake con yogurt e frutta. Poi butto anche quelle.
Dovrei inventare una ricetta con yogurt e avocado, così da buttarli contemporaneamente.

Ormai sai che se la didascalia dice “vegano”, la foto è di un piatto di carne. E viceversa.

Ogni volta che vedo Stefano Fresi e Giuseppe Battiston ho la stessa indecisione di quando devo capire se ho davanti un cedro o un limone.

Mi piace avere a casa thé, tisane e infusi di tutti i tipi e di tutti i gusti. Poi fanno la fine dello yogurt, della cheesecake, dell’avocado…ma dopo molto più tempo però.

Una volta gli dissi “ti amo” e lui mi rispose: “C’è la bolletta da pagare”. Poi gliela feci pagare io. Non la bolletta.

Mia mamma, prima di uscire, mi raccomandava di non aprire a nessuno. Poi credo manomettesse il campanello perché non ha mai citofonato nessuno.

Ci sono due categorie di medici che mi fanno paura: i dentisti e i ginecologi. Temo di avere un problema inconscio quando si tratta di aprire qualcosa. Dev’essere colpa di mia mamma.

La mia autostima è stata fortemente temprata dalla incredulità di mia mamma quando le mostravo qualcosa di bello che avevo fatto.
“Lo hai fatto veramente tu?”, “Sei capace?”. Una volta le risposi di no, e fece un’espressione incredula anche in quel caso.
Chissà qual è la risposta che si aspetta.

I vicini di casa hanno sempre pessimi gusti musicali.

Sono sempre puntuale fino a quando non ricordo di aver dimenticato qualcosa.

Il mio tormentone estivo è stato per anni: “Non fare il bagno perché hai finito di mangiare da poco!”

La terza serie, il terzo volume e questo terzo post fanno sempre rimpiangere: la prima serie, il primo volume, il primo post.

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